Mondi Paralleli Associazione di Volontariato

LE MARGHERITE E LE BARRIERE PER I DISABILI

di Marisa Melis

QUOTIDIANO SARDEGNA DEL 26 aprile 2012

Caspita, che bella giornata di sole. Chiamo la mia amica e con le ragazze andiamo a fare una passeggiata, cambiando itinerari ormai troppo battuti e stancanti.

Ci organizziamo perché la mia amica ha la figlia in carrozzina.

Siamo a Quartu.

Parcheggiamo in zona Quartello e decidiamo di farci la Via Fiume partendo da Via Monaco perché, passando in macchina ho visto una distesa bellissima di margherite che mi danno allegria e voglia di primavera.

Le ragazze sono gasate e la figlia della mia amica sorride perché il nuovo percorso la incuriosisce.

Aiuto, ci rendiamo subito conto che i marciapiedi non sono fatti a misura di disabili in carrozzina, le margherite sono talmente ingombranti che, arrivati davanti a un gigantesco complesso in costruzione, hanno preso gran parte del marciapiedi, costringendoci in alcuni punti a dover scendere sulla strada e percorrere in carrozzina il parcheggio delle vetture.

Tanti buchi nel marciapiede, forse per posizionare dei lampioni, fanno incastrare spesso la carrozzina. Sono costretta a passare davanti e fare da decespugliatore umano per permettere il passaggio della ragazza. Certo da sola, la mia amica non avrebbe potuto percorrere quel tratto di strada.

Mi chiedo a cosa servono le discese e salite per aiutare il percorso del mezzo del disabile, se poi i fiori hanno preso tutto lo spazio nel marciapiede, crescendo in modo selvaggio e mai curato dall’uomo.

Cerchiamo di rientrare nelle strade laterali, ma la situazione è uguale, solo davanti a qualche casa tipo campidanese i proprietari hanno pulito gli spazi davanti al loro ingresso, per una questione prettamente personale.

Dobbiamo constatare che Quartu non ha percorsi atti al passaggio di disabili con carrozzine. Se poi andiamo nel centro storico, la situazione peggiora maggiormente. Troviamo marciapiedi alti, in certi punti c’è la salita per il mezzo ma a fine percorso dobbiamo far sobbalzare la carrozzina per permettere la discesa.

Dobbiamo rassegnarci e portare le ragazze nei parchi dove troviamo tragitti tranquilli.

Peccato che una parte dei disabili non possano vedere tutta la città, dovrebbe essere fruibili proprio a tutti.

Spieghiamo a M.Antonietta il tutto, ma lei e la sua schiena avevano già capito subito!